11-12 aprile 2015

Gubbio e dintorni (PG)

Con l’Organo Tecnico Territoriale Operativo per la Speleologia del Gruppo Regionale Umbria del Club Alpino Italiano (è più lungo il nome di tutto l’articolo), stiamo portando avanti da alcuni anni un progetto di formazione che coinvolge tutti i gruppi speleologici CAI dell’Umbria e non solo.

L’idea, semplice ma ambiziosa, è non solo quella di creare un’opportunità di apprendimento e di crescita per gli speleologi dei nostri gruppi, ma anche quella di promuovere l’aggregazione e la condivisione delle esperienze.

Il progetto, che coinvolge attivamente gran parte degli istruttori di speleologia CAI dell’Umbria, nasce dal desiderio di diffondere e incrementare conoscenze e competenze all’interno dei nostri gruppi e di far fare un piccolo salto di qualità ai nostri soci.

Solo pochi anni fa non conoscevo gran parte degli speleologi della mia regione mentre ora siamo diventati tutti una piccola grande famiglia, ci si riunisce per i corsi, ci si incontra in grotta, si scambiano informazioni utili, si condividono esperienze.

Noi di Buio Verticale cerchiamo di dare il nostro contributo e questa volta abbiamo ospitato il 3° Corso Intersezionale d’Armo Speleologico, che ha visto la presenza di 17 allievi e 12 Istruttori provenienti in gran parte dall’Umbria ma anche dalle regioni limitrofe.

Il corso è stato un’occasione preziosa di confronto e di crescita per tutti: oltre alle tecniche d’armo, abbiamo affrontato anche tematiche relative ad una efficace progressione in grotta e all’autosoccorso.

Per due giorni ci siamo esercitati frequentando le palestre di roccia di Fondarca e della Beata Vergine di Frasassi, mettendo alla prova le capacità e le conoscenze dei nostri allievi ed ottenendo un buon risultato.

Certo due giorni in palestra non bastano per imparare ad armare, un’arte che si apprende praticando, frequentando e sbagliando (sempre in sicurezza speriamo). Noi abbiamo cercato di insegnare ai nostri allievi a pensare, ad essere critici e a seguire dei criteri di sicurezza, efficacia e semplicità, speriamo che loro oltre ad aver imparato cose nuove abbiano capito i propri limiti e siano tornati a casa con la voglia di continuare a mettersi alla prova e di saperne sempre di più.

Un mio caro insegnante diceva sempre: “Ricordatevi che insegnare significa imparare due volte”…  è in queste occasioni che capisco meglio il senso di quella frase, che capisco perché faccio l’istruttore di speleologia, perché passo il tempo ad insegnare agli altri ad andare in grotta invece di andarci solo per mio esclusivo piacere, perché aspetto ore attaccato a un frazionamento mentre potrei scendere per i fatti miei dentro le viscere della montagna… Lo faccio perché insegnando agli altri imparo sempre qualcosa di nuovo e perché “un conto è saper fare le cose, un altro è saperle insegnare”.

Buone grotte a tutti

Mirko B.

Guarda tutte le foto su: https://www.flickr.com/photos/buioverticale/sets/72157651845236208/