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Befana termale : Buio Verticale Gruppo Speleologico C.A.I. Gubbio
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06 gennaio 2017

Grotta di Montecchio, Semproniano (GR)

Sono passati alcuni giorni ormai, ma il gelo che provammo la mattina dell’Epifania di quest’anno ancora ce lo portiamo dentro.

Per la prima uscita in grotta del 2017 quest’anno Buio Verticale ha scelto una grotta in Toscana, a pochi Km dal Monte Amiata ed in una zona particolarmente ricca di fenomeni geo-vulcanici come i soffioni boraciferi, poco distanti, e le prossime sorgenti termali di Saturnia note sin dall’antichità per le loro proprietà benefiche.

Ma torniamo all’uscita, o meglio torniamo al gelo di quella mattina. Il cielo era terzo, l’aria pulita.

Appena giunto al solito posto di ritrovo vedo Giorgio che battendo i denti imprecava contro il freddo ed il ghiaccio che si era formato sulla pavimentazione stradale; Fabrizio, Francesco P., Stefano e Francesco R. arrivarono poco dopo.

Si decise di prendere due macchine, una delle quali, sui cui viaggiavo io completamente sprovvista di catene e gomme termiche nonostante la coltre di gelo sull’asfalto, ma di questo ci accorgemmo solamente a meta già raggiunta, con buona pace di tutti.

Ci fermammo all’ospedale di Branca dove, nel parcheggio, ci aspettavano Tatiana Mirko e Mattia, e finalmente tutti insieme partimmo in direzione della Grotta di Montecchio.

Il viaggio non fu affatto agevole, vuoi per la strada, piena di curve, vuoi per la presenza di mezzi spargisale che ci costringevano a proseguire lentamente ed in fila.

Una volta fatta la foto di rito, con lo sfondo della meravigliosa rupe tufica di Orvieto, e dopo un paio di soste al fine di consentire all’unica ragazza sin lì presente di andare in bagno e a noi ragazzi di approvvigionarci di cibi solidi e soprattutto liquidi, finalmente arrivammo in prossimità della nostra meta.

Lì ci aspettava Sara, “padrona di casa” in quanto toscana, che ci raggiunse direttamente da Siena. Sistemate dunque le macchine, vestitici in frettissima con le tute speleo a causa temperatura proibitiva e addentato l’ultimo pezzo di panino, ci dirigemmo all’ingresso della grotta, distante pochi metri dalla strada comunale dove sostavano le auto.

Il privilegio di armare la grotta fu concesso a Giorgio, il “Bere”, fresco di superamento dell’esame a Ferentillo.

La grotta di Montecchio si sviluppa in due vie ad anello, due cosiddetti “bracci” l’uno dei quali presenta una temperatura più bassa dell’altro che poi si ricongiungono in fondo.

Optammo per il ramo freddo e man mano che ci si calava per i pozzi, un po’ stretti ma alti e suggestivi, notammo comunque che la temperatura si alzava notevolmente. Montecchio infatti, può raggiungere anche i 15/20 gradi centigradi al suo interno e e la differenza con le grotte “nostrane” di Monte Cucco è davvero notevole.

Raggiunto il fondo, ci si avventurò per una strettoia abbastanza angusta, stando attento a non infastidire i chirotteri appollaiatisi dentro per svernare. Al termine della strettoia ci si ritrova in un bellissimo ambiente, ricco di concrezioni e molto caldo dal quale si accede attraverso un passaggio ancor più angusto a dei piccoli laghi di acqua termale.

Il tempo si sa in grotta scorre veloce, e con uno sguardo all’orologio decidemmo di risalire e tornare in superficie, abbandonando quelle gradevoli temperature per il gelo dell’esterno.

Ma le avventure e le emozioni con Buio Verticale, non finiscono mai!

Dopo aver riposto le tute questa volta poco sporche a causa della quasi totale assenza di fanghi nella grotta, sfidammo il freddo e il buio, concedendoci un tuffo nelle terme libere di Saturnia distanti pochi km dalla grotta.

Stare immersi in quell’acqua sulfurea e calda ci ha fatto vivere emozioni incredibili; alla luce della luna e delle torce dei caschi speleo, brindando tutti assieme con la birra che il “Bere” era andato a comprare, penso di aver vissuto, assieme agli altri un momento indimenticabile, documentato dalle splendide foto scattate da Mirko.

Dopo quel turbinio di emozioni, arrivò il momento più duro: uscire dall’acqua calda e rivestirsi! E vi assicuro che a 2 gradi sotto zero non è cosa piacevole…

Ma in men che non si dica ci trovammo tutti intorno ad una tavola, in una pizzeria lì vicina, a concludere una meravigliosa giornata davanti ad un pasto caldo.
Stanchi, puzzolenti di zolfo, ma consapevoli che una giornata del genere rimarrà sempre impressa nei nostri ricordi, nelle nostre vite.

Cristiano O.

Categories: racconti

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