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Il pozzo nascosto di Palazzo Benveduti : Buio Verticale Gruppo Speleologico C.A.I. Gubbio
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IMG_979602 aprile 2014

Via Gabrielli, Gubbio (PG)

Martedì sera, il telefono squilla, è Roberto, amico e socio del CAI di Gubbio.

Mi contatta per riferirmi che nel giardino di un palazzo del centro storico di Gubbio durante dei piccoli lavori di manutenzione del verde si è aperta una voragine e sembra ci sia un ambiente sotterraneo con un pozzo e ci propone di andare dare un’occhiata.

Senza pensarci su gli do appuntamento per domani mattina e raduno la truppa di Buio Verticale per l’esplorazione.

L’appuntamento è alle 10:30 presso il Palazzo Benveduti, sede della Società Generale Operaia di Mutuo Soccorso di Gubbio proprietaria dell’immobile.

Siamo in cinque: io, Elisa, Giorgio M., Mary e Roberto C.; Marco ci raggiungerà a breve. L’accesso all’ambiente sotterraneo su un angolo del giardino interno coperto da delle passerelle in metallo e delle tavole. Arrivati anche Ulisse,  Roberto Carfagna e un operaio della ditta si può iniziare.

Ci prepariamo a scendere mentre arrivano altre persone curiose di sapere cosa si cela sotto quella specie di buco nel terreno che sembra condurre a una cisterna, sul fondo della quale si apre un pozzo.

Animati da una curiosità incredibile armiamo velocemente utilizzando come supporto il braccio di una piccola ruspa che facciamo posizionare proprio sulla verticale della botola di accesso.

Cominciamo a prepararci e allestiamo un paranco già montato sulla corda per poter recuperare velocemente chi scende in caso di emergenza, non si sa mai…

La cavità si presenta come un buco quadrato nel terreno, una specie di botola ben murata delle dimensioni di 90×90 cm, al di sotto sembra esserci un ambiente a pianta quadrata e al centro un pozzo.

Mi preparo e scendo per primo, probabilmente dopo che è stato realizzato non è sceso più nessuno quaggiù, una bella emozione…  qualche peripezia per spostarsi dal centro del pozzo e mettermi sul bordo, non troppo largo a dire il vero,  poi do via libera ad Elisa per scendere. Intanto sondo la profondità dell’acqua in fondo al pozzo legando un sasso alla corda, sembra non ce ne sia più di un metro e mezzo..

Arrivata Elisa ci facciamo calare una seconda corda di sicurezza e cominciamo a fare il rilievo dell’ambiente, la stanza è all’incirca quadrata con lati di 3mt e alta circa 5 mt,  ha una volta a botte ed è costruita in pietra squadrata in modo molto accurato, come se fosse un locale non destinato a diventare una cisterna in origine, ma questa è solo un’impressione e non possiamo esserne certi. Il pozzo invece del diametro di circa 1,5 mt è profondo all’incirca 8 metri e sembra scavato successivamente e rivestito in maniera un po’ più grossolana.

La struttura comunque è molto bella e alla sommità una splendida pietra modellata a mo’ di coppo costituiva probabilmente il punto da cui veniva convogliata all’interno l’acqua piovana proveniente dal tetto.

È possibile che il pozzo, data la profondità, raggiunga la falda acquifera del torrente Camignano, distante  solo un centinaio di metri e che nei periodi piovosi la cisterna fosse riempita con l’acqua raccolta dal tetto.

Sul lato del pozzo troviamo un paio di forbici concrezionatissime e alcuni pezzetti di vetro e di ceramica che non sembrano molto antichi, li raccogliamo per mostrarli ad una nostra amica archeologa che ci conferma la loro possibile datazione al 1800 al massimo al 1700. Comunque si trattava di cose trovate molto in superficie, sarebbe interessante svuotare il pozzo per vedere se in fondo si trova qualcosa di più antico.

Noi comunque per ora abbiamo fatto tutto quel che potevamo, verifichiamo ancora l’integrità della struttura per rassicurare i proprietari sulla sua solidità, scattiamo qualche foto e risaliamo dando spazio agli altri che fremono per scendere.

Si è fatta ormai quasi l’ora di pranzo e mentre gli altri risalgono cominciamo a rimettere tutto a posto e coprire di nuovo il “buco”.

È stata una bella esperienza, certo la speleologia urbana è disciplina assai diversa dall’esplorazione delle cavità naturali, ma è pur sempre molto interessante.

Gubbio come molte città antiche è costruita su vari livelli sovrapposti ed è ricchissima di cavità artificiali: cunicoli, gallerie, cisterne, pozzi, neviere, fogne, acquedotti, cantine, nascondigli e molto altro, in passato sono state realizzate molte campagne di studio sulla città sotterranea che, a varie riprese, è stata esplorata, rilevata e documentata in maniera accurata.

Certamente molto è stato già fatto ma questa piccola nuova scoperta è la testimonianza che qualcosa c’è ancora da vedere ed esplorare e che probabilmente la “città di pietra” ha ancora in serbo molte sorprese nel suo grembo.

Appuntamento alle prossime esplorazioni.

Mirko B.

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Categories: blog, slide

One Response so far.

  1. Mauro Mattei ha detto:

    bella ragazzi…Bravi Bravi Bravi…vedo grande attenzione, competenza e professionismo…Complimenti

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