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Il cunicolo di Palazzo Andreoli : Buio Verticale Gruppo Speleologico C.A.I. Gubbio
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Palazzo Andreoli, Gubbio (PG)

Un altro piccolo tassello si aggiunge alla conoscenza dei sotterranei di Gubbio, un cunicolo di modesta entità ma fino ad ora, a detta dei proprietari, sconosciuto e inesplorato.

Siamo in tre oggi: io, Marco e Gian Luca, ci presentiamo all’appuntamento sotto una pioggerellina fastidiosa, giorni fa sono stato contattato dalla Sig.ra Bartoletti che mi ha chiamato spinta dalla curiosità di sapere cosa si celasse oltre il buio di quel cunicolo, che parte dagli scantinati del palazzo di proprietà dalla sua famiglia da generazioni, dell’esistenza del cunicolo sa da sempre ma non è mai riuscita a visitarlo.

Mostratoci l’ingresso del cunicolo, che si inoltra verso la montagna, la signora e i nipoti che la accompagnano attendono con curiosità gli esiti del nostro sopralluogo, mentre ci vestiamo gli spieghiamo cosa andremo a fare e cerchiamo di comprendere la storia e l’origine di questo manufatto.

Entriamo nello scantinato dove troviamo un piccolo piccione, probabilmente entrato dalla finestra che dà sulla via sovrastante, non sembra in grado di volare né di riguadagnare l’uscita autonomamente, dopo averlo catturato lo rimettiamo in libertà sperando che possa avere una sorte migliore.

Ci concentriamo di nuovo sul cunicolo, al quale si accede con una sorta di pozzetto quadrato delle dimensioni di 90×90 cm. Come tutti i cunicoli al di sotto di Gubbio anche questo sembra scavato nel conglomerato anche se nella prima parte è sostenuto da una muratura di pietre e di mattoni con il soffitto che, ora è ad arco, ora piatto… le dimensioni: circa 1 metro di larghezza e 1 di altezza. Si cammina carponi, ci inoltriamo con prudenza, a terra ci sono pietre e cocci di ogni genere, anche se sembrano abbastanza recenti.

Sul soffitto si aprono un paio di finestre dove dei camini scavati nella breccia salgono fino a quello che potrebbe essere il piano stradale. C’è abbastanza umidità e stillicidio.

Dopo circa 5 metri il cunicolo svolta bruscamente a destra e un piccolo arco immette in una piccola saletta a cupola vagamente circolare del diametro di circa 3,5 metri e alta in origine intorno ai 2 metri sul fondo della quale però una gran quantità di detriti forma un cono che la ostruisce quasi completamente, probabilmente i detriti vengono dal cedimento del soffitto.

Sulle pareti della saletta alcuni chiodi e dei ganci ci fanno intuire che in passato possa essere stata utilizzata come dispensa o ripostiglio.

Possibilità di prosecuzione poche, se il cunicolo proseguiva in qualche direzione si è certamente ostruito a causa dei crolli dall’alto, notiamo infatti molte infiltrazioni d’acqua, probabilmente provenienti dalla strada sovrastante, potremmo scavare ma sarebbe oltremodo pericoloso e probabilmente inutile.

Scattiamo qualche foto poi torniamo a riferire, mostriamo agli interessati le foto e i reperti trovati, nulla di interessante a dire il vero: cocci, pezzi di ferro arrugginiti, bottiglie di vetro, pezzi di terracotta e poco altro.

Il tempo a nostra disposizione è poco e dopo aver fatto un altro sopralluogo più approfondito senza trovare altro di interessante cominciamo a fare il rilievo e a scattare altre foto.

In totale il cunicolo misura circa 10 metri ed ha un andamento ad L, non sappiamo se oltre la piccola saletta ci siano delle prosecuzioni ma l’instabilità del soffitto ci consiglia di soprassedere. La prima parte sembra ben murata anche se il soffitto in alcuni punti è crollato creando dei camini ascendenti, la seconda parte invece sembra scavata direttamente nel conglomerato.

Sull’utilizzo di questo cunicolo possiamo solo fare delle ipotesi, secondo l’esperienza doveva trattarsi di una piccola dispensa, probabilmente era più alto rispetto alle dimensioni attuali, sembra quantomeno strano che abbiamo costruito una struttura murata con un soffitto ad volta per camminare carponi. Il detrito alla base del cunicolo sembra provenire dal soffitto e nel corso dei decenni ne ha, probabilmente, notevolmente ridotto l’altezza. Il piano di calpestio doveva trovarsi infatti più in basso, probabilmente allo stesso livello della strada antistante, all’epoca della costruzione, poi sia il pavimento del palazzo che il piano stradale sono stati innalzati e il cunicolo si trova ora in una posizione depressa tanto che per accedervi bisogna scendere di circa un metro.

La struttura muraria è composta da pietre squadrate nella prima parte, poi probabilmente è stato ristrutturato con mattoni in un’epoca successiva, in fondo alla prima parte si trovano delle piccole mensole fatte con dei mattoni sporgenti, probabilmente messe per appoggiarvi delle assi o dei lumi.

Sull’età non si possono fare ipotesi certe ma è possibile che sia stato scavato nel periodo di costruzione del palazzo stesso, cioè nel 1500 magari proprio per prelevare materiale da costruzione, come in molti casi, oppure che sia precedente e sia stato semplicemente inglobato nella struttura, insomma possiamo solo fare ipotesi senza però avere nessuna certezza.

Piccoli enigmi a cui sarà difficile dare una risposta, per ora aggiungiamo un minuscolo tassello alla conoscenza della Gubbio sotterranea sperando che un giorno tutte queste informazioni servano a comprendere meglio la struttura, lo sviluppo e la storia (sopra e sotto la terra) di questa stupenda città di pietra.

Cogliamo l’occasione per ringraziare ancora la Sig.ra Bartoletti che con la cortesia e la disponibilità che ha reso possibile l’esplorazione e la riscoperta di questa piccola parte nascosta di Gubbio.

Mirko Berardi

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Categories: blog, slide

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