Warning: Declaration of description_walker::start_el(&$output, $item, $depth, $args) should be compatible with Walker_Nav_Menu::start_el(&$output, $data_object, $depth = 0, $args = NULL, $current_object_id = 0) in /home/mhd-01/www.buioverticale.it/htdocs/wp-content/themes/Canyon/functions.php on line 0
Regione Italiana atto terzo… viva l’ottimismo! : Buio Verticale Gruppo Speleologico C.A.I. Gubbio
Buio Verticale Home Page

12746000_1555613908063944_4048339253477433059_n14 febbraio 2016

Grotta di Monte Cucco, Regione Italiana, Costacciaro (PG)

Domenica 14 febbraio 2016 festa degli innamorati (così dicono) e anche noi di amore per le grotte ne abbiamo molto, infatti questa mattina il meteo non è dei migliori anzi è decisamente brutto, ma gli speleologi trovano sempre il lato positivo quindi mi dico che anche se piove per lo meno non è freddo.

Appuntamento a Sigillo alle otto e mezza, siamo solo in tre io Arca e la nostra quota rosa Marta, il sabato ha fatto qualche vittima ma non ci scoraggiamo prendiamo i viveri per affrontare la giornata e partiamo alla volta di Monte Cucco destinazione Regione Italiana.

Questa è la terza volta in due mesi che proviamo e c’è sempre qualcosa che ci scombina i piani, ma oggi ci sentiamo fiduciosi.

Arriviamo al parcheggio e ad attenderci oltre alla pioggia c’è anche un vento gelido ,ma non ci spaventa e senza nemmeno consultarci se andare o meno siamo già fuori, indossiamo gli anti pioggia con l’idea che servirà a non bagnarci, ma non sarà così, anche qui troviamo il lato positivo cioè che per lo meno non c’è nebbia.

L’avvicinamento è decisamente impegnativo, entriamo velocemente ma siamo già molto bagnati, pazienza.

Indossiamo l’attrezzatura e partiamo. Notiamo subito molto stillicidio ma i laghetti sono piacevolmente vuoti e questo ci agevola il passaggio, il Pozzo Terni invece lo troviamo nuovamente riarmato come qualche mese fa, non credo di averlo mai visto due volte di fila alla stessa maniera.

Scendiamo velocemente fino ad arrivare ai frazionamenti che ci permetteranno di scendere l’Infernaccio dove il rumore dell’acqua è veramente molto forte, affrontiamo circa i 20 metri di pozzo e siamo alla base del salone da questo punto in poi per noi tre è tutto nuovo infatti nessuno conosce la strada solo qualche indicazione per ritrovare l’accesso, da quello che sappiamo dovremmo trovare molto fango, quindi dopo una piccola risalita capiamo che la strada è quella giusta, infatti di fango ce n’è quanto ne vogliamo.

Mangiamo qualcosa e ci togliamo l’attrezzatura dato che c’è una strettoia con trenta centimetri di fango in teoria non ci dovrebbe più servire per la progressione, ci immergiamo letteralmente in questo cunicolo, all’inizio con attenzione per non sporcarci più del dovuto, ma dopo un metro capiamo che è tutto inutile, anche in questa situazione regna l’ottimismo dicendo che con questo fondo morbido non ci faranno male le ginocchia.

Incominciamo a cercare la via giusta o presunta tale, ci infiliamo in qualche galleria dove troviamo però delle risalite su corda quindi dopo un paio di strettoie e cunicoli vari torniamo indietro a riprendere l’attrezzatura, ormai sguazzare nel fango è diventato piacevole e ci tuffiamo nuovamente nelle strettoie.

Tornati con il necessario risaliamo un pozzetto e cerchiamo la strada ma troviamo molte vie che si potrebbero percorrere, fino a che trovata una grande frana il paesaggio cambia di colpo ci si presenta un lungo meandro levigato e pulitissimo a metà del quale parte una risalita.

Dopo un breve consulto decidiamo di dare un’occhiata, incomincio la risalita e subito capiamo che si tratta di un armo esplorativo o almeno spero dato che ci sono dei moschettoni in alluminio che però non mi danno molta fiducia, ne aggiungo mano a mano che salgo di nuovi nella speranza che salendo l’armo migliori ma dopo una trentina di metri le cose non cambiano e decido di tornare indietro; peccato questo pozzo appoggiato era veramente molto bello e interessante chissà dove andava a finire, ci torneremo meglio equipaggiati.

Mi riunisco ad Arca e Marta che nel frattempo continuano l’esplorazione in questa fantastica zona del Cucco, ma siamo un po’ stanchi e decidiamo di risalire tutti insieme, aspettandoci reciprocamente come al solito.

In un paio d’ore siamo nuovamente a Sala Margherita dove ci cambiamo per poi uscire. Una volta fuori ad attenderci c’è una fitta nebbia e attraversato il boschetto anche un forte vento, ma anche stavolta affrontiamo tutto con il sorriso perché, come disse Igor:
“Potrebbe andare peggio… potrebbe piovere” …ma non sarà così!

Arriviamo a Pian di Monte dove di solito si è arrivati, ma la nebbia ci fa faticare ancora un poco a ritrovare la macchina, saliamo al volo cosi come siamo, finiremo di cambiarci in paese.

Anche questa domenica di grotta è giunta al termine ci aspetta la meritata birra, che stavolta sarà un litro di vino, ma è lo stesso, ci adattiamo, nella speranza che la prossima volta il meteo sia migliore, ma comunque da bravi speleologi troveremo sempre il lato positivo ad ogni situazione .

Claudio

Categories: racconti

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.